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  • Lugano torna in LNA

    LUGANO PROMOSSO IN LNA Non è un bufala la notizia arrivata nella serata di martedì 23 maggio al club bianconero, Basilea rinuncia a giocare la finale, in programma a Yverdon il 10 giugno all’interno dello Swiss Rugby Day e così Lugano, che si apprestava ad iniziare il primo degli allenamenti in preparazione al match finale, festeggia la promozione in LNA. Un po’ di amaro in bocca per lo staff tecnico e i giocatori, che avrebbero preferito giocare il match del 10 giugno davanti al folto pubblico atteso allo Stade Municipale della graziosa cittadina termale , ma così è. Si possono comprendere le ragioni di Basilea, attendere un mese per preparare un match e motivare i giocatori in presenza di un divario tecnico così ampio non è cosa facile. Forse si dovrebbe ragionare su una formula diversa, ad esempio, proponendo la finale tra l’ultima in classifica della LNA e la prima di LNB, in questo modo le motivazioni di chi non vuol retrocedere vanno di pari passo con chi vuole salire. Vincere sul campo è nello spirito dei bianconeri, la fame di vittorie, l’adrenalina della sera prima, gioire o soffrire a fine match. Sono emozioni che solo lo sport e il rugby più di altri, sanno dare: la notizia, non a caso, è stata accolta da un timido applauso, una soddisfazione contenuta e lo possiamo capire. Ma oggi, ripensandoci, tutto il club deve esultare pensando alle fatiche che hanno reso questa promozione quasi una cosa scontata, ma non lo è, e qui sta il significato di un’impresa, da fuori è sembrato tutto facile. Lo sliding doors di questo traguardo raggiunto dal club ticinese si colloca in un preciso momento. Era il 7 novembre 2021, ultima sconfitta in campionato di Lugano, in quel di Monthey, la squadra vallese, in questa stagione, retrocede in LNC e Lugano sale in LNA e non è un caso. Lugano ha saputo rialzarsi non da una sconfitta, ma da un brutto momento del Club, si è lavorato sulla convinzione di essere i più forti, si sono lasciati andare, senza problemi, alcuni giocatori, ne sono arrivati altri. Si è lavorato sulla leadership e ora, con pazienza ,si raccolgono i risultati di un campionato che nei numeri dice tutto: 627 punti segnati solo 281 quelli della seconda classificata; 21 punti in classifica il divario tra Lugano e Basilea, seconda della classe, a fine torneo. La seconda squadra di Lugano, che ha affrontato il campionato di LND dove troviamo anche la vicina Bellinzona, è arrivata prima tra le seconde squadre, 4 su 7, iscritte al girone Est. I numeri dicono di un club che sta bene, basta vedere i giovani rugbisti crescere ed essere protagonisti in tutti i tornei. Federica Pellegrini la duocentista più forte nella storia del nuoto, a chi gli chiedeva a chi volesse dedicare le sue vittorie, soprattutto le più difficili, quelle che venivano da tempi duri, rispondeva “a me stessa”, un atteggiamento che a molti risultava antipatico e poco umile. Ma chi sa leggere dietro le righe dello sport, chi sa che l’umiltà non è una parola da sbandierare, ma un modo di essere molto interiore, chi conosce il proprio valore e la fatica di raggiungere l’obiettivo prefissato, sa, che dedicarsi una vittoria è un atto d’amore verso il proprio sport e la propria gente e perché no, anche per se stessi. Cari rugbisti di Lugano, è tempo che dedichiate la vittoria a voi stessi, perché ve la siete meritata e da domani, ci sarà un’altra meta da raggiungere. Complimenti a chi ha saputo rendere un’impresa una cosa normale: Agustoni, Alomia, Anesi, Audollent, Azzolini(9-10-15), Azzolini(8), Blanc, Braga, Buratti, Cattini, Cocca, Cocchiarella, Comandini, Di Gioia, Di Giorgio, Di Rosa, Dobeson, Faivre, Gaggioni, Galli, Ganesh, Gianella, Gianini, Iandiorio, Kleiner, Legras, Leonardi, Marks, Mazzi, Minisini, Nicod, Ottoboni,Paruscio, Pellegrini, Pomponio, Pisciotta, Sabatino, Santarelli, Smith, Scarfò, Schuemperli, Serventi, Steiner, Veluppillai, Vettorel, Zuger.

  • IMBATTIBILI!!!

    RUGBY: Imbattibili!!! Finisce il campionato LNB, in attesa della finale che potrà sancire la promozione nella massima lega elvetica. In visita ad Albaladejo, i bianconeri, reduci dall’importante vittoria di Winterthur, si presentano decimati da infortuni e assenze. Ma la situazione non ferma la compagine ticinese, che in 20 minuti segna tre mete. Il gioco ordinato e organizzato , richiesto da coach Borghetti, e la poderosa spinta in mischia, che ancora una volta prova di essere la migliore del campionato, portano i loro frutti. La squadra bianconera si fa poi gelare dalla meta del mediano di mischia avversario, che, lesto, elude la difesa per segnare sotto i pali. Il contraccolpo si fa sentire, perdendo quell’organizzazione che aveva distinto il gioco della prima parte del match. La decisione del capitano Serventi di andare a piazzare due punizioni, prima della fine del primo tempo, nonostante i tre calci di trasformazione sbagliati in precedenza, prova la grande maturità della squadra. Finisce così il primo tempo 26 a 5 per Lugano. Il secondo tempo, finito senza che Lugano è contraddistinto dal gioco provocatorio e disordinato che la squadra di Losanna presenta, e dai continui errori della squadra luganese, ormai stanca da questo lungo campionato. La partita termina 26 a 19 per Lugano. Sugli scudi troviamo Alessandro Santarelli, che guidando in prima linea la mischia luganese, è autore di una grande prestazione. Per il secondo anno di fila, Lugano termina la stagione di campionato vittorioso, nemmeno una sconfitta sul tabellino. È diventato uno scalpo ricercato quello di questa squadra, e ne è testimonianza la grande determinazione mostrata dagli avversari nelle ultime partite. Partita dopo partita, macinando centinaia di chilometri in trasferta, Lugano batte ogni avversario. Ora una meritata settimana di pausa da allenamenti, e testa alla finale con il Basilea, il 10 giungo a Yverdon. Formazione: 15 Steiner, 14 Serventi, 13 Legras, 12 Fiala, 11 Leonardi (Ottoboni), 10 Azzolini (Minisini), 9 Comandini (Schuemperli), 8 Agustoni (Veluppillai), 7 Blanc, 6 Mazzi, 5 Gianini, 4 Vettorel, 3 Santarelli, 2 Scarfò (Cocca), 1 Paruscio Marcatori: Mete: Paruscio, Comandini, Legras, Steiner Calci piazzati: 2 Legras

  • RC Winterthur -Rugby Lugano 7 a 53

    RUGBY: Winterthur – Lugano 7 a 53 Va in scena il recupero della seconda giornata del girone di ritorno e Lugano fa il copia incolla della settimana precedente, stesso risultato, stesso dominio e partita chiusa con bonus già alla prima frazione. Arriva, poi, la meta di Winterthur negli ultimi minuti, quando Lugano già pensava al terzo tempo, finale 7 a 53. Nove mete segnate, troppi calci, facili, ai pali, sbagliati, che avrebbero aumentato lo score, la mischia che soffre un po’ e solo in parte sistema le cose e buon gioco di Lugano. Anteprima al match di LNB, la partita della seconda squadra bianconera, anch’essa vincente contro Winterthur 2, finale 26 a 63. Non è stata una settimana facile quella di Lugano, in preparazione alla trasferta in Svizzera tedesca, tanti assenti per infortuni o impegni personali e capitan Serventi che lascia l’allenamento di giovedì per una contrattura alla gamba. Sono ben quindici i non disponibili, una squadra intera che, come ha ricordato coach Borghetti a fine match, sarebbe in grado di giocarsela con chiunque, forza questa di un gruppo che ha imparato a gestire le difficoltà e trasformarle in occasione, come quella che ha sfruttato Azzolini, schierato in questa stagione, oltre al tradizionale ruolo di mediano, all’estremo e a causa dell’infortunio di Iandiorio, uno degli assenti di maggior peso, all’apertura, portando a casa il premio di miglior giocatore, nel match contro Winterthur. L’equilibrio della squadra, una caratteristica a cui lo staff tecnico bianconero non rinuncia mai, è oggi dato dall’esperienza di Gaggioni a estremo, lontano dalla zona di placcaggio, che a lui piace molto, per un problema alla spalla, gestisce da dietro la linea difensiva e si propone in attacco, portando tranquillità a tutta la linea. Un rugby bello da vedere quello di Lugano, seppure a tratti, un rugby solido, che porta in meta anche gli uomini di mischia, un rugby che deve però essere, in certe occasioni, più concreto, ancora troppi punti lasciati per strada per banali errori. La concentrazione di tutti è ora al match di domenica prossima in quel di Losanna per chiudere il campionato da imbattuti. Una partita importante, da preparare bene, contro l’unica squadra che ha davvero messo in difficoltà i bianconeri nel match di andata: un test rilevante per affrontare al meglio la finale del 10 giugno, che potrebbe riportare in LNA i bianconeri. F ormazione: 15 Gaggioni , 14 Serventi (Schuemperli) , 13 Legras , 12 Fiala, 11 Leonardi (Minisini), 10 Azzolini, 9 Comandini(Ottoboni), 8 Peri (Agustoni), 7 Vettorel, 6 Mazzi (Blanc) ,5 Pellegrini (Zuger), 4 Gianini (Veluppillai), 3 Cocca (Scarfò), Paruscio , 1 Santarelli Marcatori: mete : Legras 1, Cocca 1,Azzolini (10) 2, Peri 2 ;Serventi 1, Vettorel 1 ; Comandini 1 trasformazioni: 2 Azzolini ; 2 Ottoboni calci piazzati:

  • A lugano soffia il leggero vento del Rugby: Rugby Lugano-Zurich RU 53 a 7

    RUGBY: A Lugano soffia il leggero vento del Rugby , Zurich sconfitto 53 a 7 Ultima in casa per Lugano e bella vittoria ai danni di Zurich RU,53 a 7 il finale. Gioca bene Lugano, soprattutto la prima frazione di gioco, palla portata al largo, nonostante la pioggia, belle mete. E pubblico che apprezza. La mischia, sempre avanzante, fornisce ai tre quarti il 100% dei palloni e così tutto diventa più facile. Ancora una volta, sugli scudi ,Paruscio, migliore tra i bianconeri, ma buone anche le prestazioni di Cocca , Vettorel e Santarelli, per un pacchetto di mischia che spinge indietro avversari più pesanti, frutto dell’ottimo lavoro in allenamento, sotto la guida sapiente del coach degli avanti Juan Manuel Campopiano, uno che, non a caso, porta il vento della natia Tucuman, Argentina, patria mondiale della mischia. La partita si è giocata come chiesto dallo staff tecnico, attenzione ai propri compiti principali, gioco semplice per linee dirette e accelerazione con palla in mano, così è stato e in poco tempo Lugano aveva già raggiunto il bonus offensivo per le quattro mete segnate. Solo all’ultima azione del match, Zurigo, segna la meta della bandiera, esultando come avesse vinto, un segnale della grande differenza di valori in campo e riconoscimento dell’assoluta superiorità bianconera e di quella leggerezza che fa sembrare, a fine match, tutto facile. C’è soddisfazione in casa luganese, per questa prestazione, si è visto un gioco, oggi, armonioso e divertente, una gran voglia di avanzare, sia in attacco che in difesa e pochi errori. Coach Borghetti, alla centocinquantesima panchina con gli amati colori bianconeri, può festeggiare con l’ennesima vittoria, soprattutto, con una convincente prestazione della sua squadra e per aver visto quel rugby con il sorriso, quasi un mantra, per il tecnico luganese. Ora la testa è già a Winterthur , sabato, ancora una sfida per Lugano, che ricordiamo, ha già vinto il campionato e si è qualificato alla finale per l’accesso alla LNA. La sfida rende ogni partita di rugby degna di essere giocata, questo chiede oggi il Club bianconero. La sfida, agli stereotipi del rugby, quel “birra e salsiccia” così distante dai concetti del Rugby Lugano; la sfida è crescere in ogni allenamento; la sfida è avere giocatori eclettici e non soldatini che eseguono ordini; la vera sida, però, è vincere o perdere, sempre con il sorriso, la leggerezza di chi lavora e ottiene risultati senza per forza apparire, ma con la convinzione di esserci. Perché, non dimentichiamolo mai, “il rugby è ,trenta uomini che inseguono un sacco di vento”, e le risposte ai temi della vita e del rugby, guarda caso “soffiano nel vento”. Il sorriso di Ottoboni, giovane e talentuoso rugbista luganese, a fine match, per un placcaggio e due piazzati centrati ai pali, ci dice che a Lugano, soffia, piacevole, il leggero vento del Rugby. 15 Steiner , 14 Minisini (Schuemperli) , 13 Legras , 12 Fiala, 11 Serventi, 10 Azzolini, 9 Comandini(Ottoboni), 8 Peri (Veluppillai), 7 Vettorel, 6 Mazzi (Blanc) ,5 Pellegrini (Zuger), 4 Gianini, 3 Cocca (Buratti), Paruscio (Scarfò) , 1 Santarelli N.E: Leonardi Marcatori: mete : Fiala 2, Paruscio 2,Azzolini (10) 2 ;Minisini 2 ;Serventi 1 trasformazioni: 2 Serventi; 2 Ottoboni

  • Lugano torna vincente anche da monthey

    RUGBY: Monthey - Lugano 22 -40 Monthey - Lugano finisce 22 a 40. Nonostante una prima frazione di gioco terminata 5 a 12, la supremazia dei bianconeri non é mai stata messa in discussione. Ancora una volta, incredibili decisioni arbitrali hanno impedito uno score più ampio, da subito, con due segnature non accordate a Azzolini e Paruscio, stupiti anche gli avversari con apprezzato fair play, e una meta di penalizzazione, non così valutata dal direttore di gara per un in avanti volontario, punito con un calcio di punizione, a pochi metri dalla linea di meta. Lugano si presenta a Monthey con una formazione diversa rispetto alle ultime uscite, pesano gli infortuni del terza linea Azzolini e Iandiorio, costretti a vedere il match dalla tribuna. Cambia la mediana, con Azzolini che si sposta a dieci e ci si adatta dietro, Steiner estremo e Serventi all’ala. Lugano parte bene e dopo nemmeno un minuto é già in meta, poi il match si incarta, lento e mal gestito e Monthey, contro ogni aspettativa, rimane in partita. A fine primo tempo, Coach Borghetti chiede con veemenza un cambio di registro, meno errori, palla al largo e gambe e così è, di lì a poco arriva il bonus delle quattro mete e poi dentro tutta la panchina con l’esordio assoluto di Braga. Da sottolineare come la temuta mischia vallese, che tanto male ha fatto negli anni, sia stata letteralmente travolta da quella di Lugano, con Paruscio, Peri e Vettorel, quest’ultimo migliore in campo, veri e propri trascinatori. Pesano le quattro mete prese, due nei sette minuti finali, con Lugano che già da un po’ aveva tirato i remi in barca. La testa era ormai al ritorno in bus, con il tradizionale bagno nel lago ghiacciato sulla cima del Sempione in mezzo ad una vera e propria bufera di neve. Anche questo é rugby, la capacità di questa squadra di adattarsi ad ogni situazione, di non trovare alibi negli assenti o nell’arbitro, che pur ha avuto un peso negativo sullo svolgimento del match, é oggi una grande risorsa. Lugano con questa ennesima vittoria, ha vinto il campionato di LNB con tre giornate di anticipo lasciando Basilea ad una distanza ormai incolmabile. Un obiettivo questo, che sembra la normalità, ma vincere un campionato è, e deve essere, sempre una cosa straordinaria, si alzino i calici in attesa della finale il 10 giugno a Yverdon, avversario ancora Basilea, per l’accesso alla LNA, per una formula che, occorre dirlo, non piace in casa bianconera: la finale sarà infatti tra la prima e la seconda del campionato, in partita secca, in campo neutro, lontano da casa, a distanza di ben un mese dall’ultima di campionato. Come si evince, nessun vantaggio per gli sforzi di Lugano di arrivare in testa al campionato e tutto in discussione in un solo match. 15 Steiner (Gianella), 14 Leonardi (Minisini) , 13 Legras , 12 Fiala, 11 Serventi, 10 Azzolini, 9 Comandini(Ottoboni), 8 Peri (Veluppillai), 7 Vettorel, 6 Mazzi (Braga) ,5 Pellegrini, 4 Gianini, 3 Paruscio, 2 Scarfò (Cocca) , 1 Santarelli N.E: Marcatori: mete : 2 Legras ; 2 Azzolini (n10) ; 1 Serventi ;1 Gianella trasformazioni: 4 Serventi 1 Ottoboni calci piazzati:

  • Lugano-Basel 23 -5

    RUGBY: Solo Vittorie per Lugano Giocano entrambe le squadre senior luganesi contro Basilea. In LND bella vittoria di Lugano2 con una buona prestazione della mediana, di Alomia e l’esordio di tre nuovi giocatori al loro primo match in assoluto: risultato finale 45 a 5 in favore dei bianconeri. A seguire il big match di LNB tra la prima e la seconda della classe, anche in questo caso vince Lugano 23 a 5 allungando a più otto in classifica su Basilea con una partita in meno giocata e consolidando il primo posto. Partita difficile, quella di LNB, nervosa e tirata fino alla metà della seconda frazione di gioco, poi Lugano si scioglie e lo score poteva essere anche più ampio. Difficoltà di gestione del match da parte della mediana bianconera, tanti errori e punti d’incontro dove il pallone rimaneva troppo tempo permettendo alle difese di ripiazzarsi facilmente. Fluidità del match non certo aiutata dall’arbitraggio, incomprensibili ai più, i fischi del direttore di gara, che hanno aumentato il nervosismo nei giocatori. Per un match di questo livello, ci si attendeva onestamente qualcosa di più. Detto ciò, l’arbitro non può mai nel rugby essere un alibi ma , oggettivamente, la corretta applicazione del regolamento, nei punti di incontro e della linea del fuorigioco, ha fondamentale influenza sui sistemi di gioco delle squadre. Lugano parte tesa e perde dopo pochi minuti di match Azzolini per infortunio, che si aggiunge allo squalificato Agustoni, per una terza linea tutta da ricostruire. La mischia, la prende però per mano l’ottimo Paruscio, eletto migliore in campo a termine partita. Il match non decolla, entrambe le squadre non riescono a mantenere possesso e il gioco al piede chiesto dallo staff tecnico bianconero, oggi, non funziona, calci imprecisi e contrattacchi fatti male non portano mai pressione a Basilea che non risulta, a sua volta, mai pericoloso. Finalmente, dopo una bella azione di squadra è il numero nove bianconero, Azzolini, ad aprire le marcature del match. Nel secondo tempo il vento a favore facilita il gioco al piede, Lugano schiaccia Basilea nella propria metà campo e in serie, Legras, prezioso il suo rientro, Fialaa e Gianella chiudono il match, con punto di bonus per le quattro segnature. Spiace per la meta presa su disattenzione difensiva e per un paio di altre non segnate per superficialità negli ultimi passaggi. E’ la seconda partita del 2023 per Lugano e si vede, ancora i meccanismi di gioco, che così bene funzionavano prima della pausa, non sono così oliati, rimane il grande carattere di questa squadra, che nonostante abbia giocato con un uomo in meno per dieci minuti, nonostante gli infortuni e i cambi forzati in corsa, malgrado molte decisioni arbitrali contestabili, ha mantenuto la calma e portato in porto la barca con successo. Vittoria che garantisce, già da oggi, con quattro giornate di anticipo, l’accesso alla finale del 10 giugno. Se non fosse per l’ossessiva ricerca della perfezione dello staff tecnico luganese, oggi si parlerebbe di una grande impresa di entrambe le squadre bianconere, o forse, la chiave del successo è proprio nella grande ambizione di tutto il Club. La risposta già il prossimo fine settimana, nella sempre difficile trasferta di Monthey per la prima squadra e a Thun la seconda. Formazione: 15 Serventi 14 Leonardi (Gianella) (Minisini) , 13 Legras, 12 Fiala, 11 Steiner(Ottoboni), 10 Iandiorio, 9 Azzolini, 8 Azzolini (Peri) (Zuger), 7 Mazzi , 6 Vettorel ,5 Gianin, 4 Pellegrini , 3 Santarelli, 2 Scarfò (Cocca) , 1 Paruscio N.E: Comandini; Veluppillai Marcatori: Mete : 1 Azzolini (n9) ; 1 Fialaa ; 1 Legras ;1 Gianella ; trasformazioni: calci piazzati: 1 Iandiorio cartellini: Giallo Vettorel

  • Lugano - La Chaux de Fonds 59 -10

    Dopo più di quattro mesi, riprende, per i bianconeri, il campionato di LNB, un’assurdità relativa alla pianificazione dei campionati, che si dovrà certamente discutere con federazione e club. Arriva a Lugano la sempre ostica squadra de la Chaux de Fonds, che fa del rugby fisico il suo credo. Sulla carta non ci dovrebbero essere problemi per i ticinesi, ma il campo racconta sempre un’altra storia e non si lasci confondere dallo score finale 59-10. Non partono bene i bianconeri, contratti e molto distanti dal piano di gioco, che voleva una squadra matura, capace di gestire possesso di palla e territorio e gioco semplice per linee verticali. È accaduto tutto il contrario, con un primo tempo dove si sono visti più errori che gioco, dalle scelte, all’esecuzione di semplici passaggi. Per non farsi mancare nulla, intorno al ventesimo, la ciliegina sulla torta la mette Agustoni, che rimedia un cartellino rosso per un fallo di reazione, che si doveva evitare. Ulteriore tegola sui bianconeri quando lo score diceva 7 a 7. In inferiorità numerica per tutto il resto del match, i ticinesi si ricordano di essere i primi della classe e di come si giochi a rugby e soprattutto nel secondo tempo, muovono bene palla e mettono al sicuro il risultato, poi tutto riesce meglio fino al fischio finale. Coach Borghetti non si aggrappa all’alibi dell’uomo in meno o del lungo tempo in cui la squadra non ha fatto match e non nasconde la delusione per come il match é stato affrontato: per la differenza di classifica e valori in campo, tutto, a detta sua, doveva filare liscio e già nei primi venti minuti il match si sarebbe dovuto chiudere: un rosso che peserà su tutta la stagione, un infortunio da valutare e l’aver tenuto in partita i coriacei, ma modesti, avversari, non possono soddisfare lo staff tecnico luganese che, raramente, guarda solo al risultato finale. Ci sarà da lavorare duro in allenamento per arrivare, dopo la pausa di Pasqua, ad affrontare una lunga striscia di partite consecutive, su tutte il match con Basilea, diretta avversaria per la testa della classifica. In ultimo, un plauso, va fatto alla mischia chiusa, che non è mai arretrata, e ciò non era scontato, anche con un uomo in meno.

  • Swiss Cup:UN bel lugano non basta

    E’ in programma la Coppa Svizzera sul campo di casa di Lugano, avversario Stade Lausanne, squadra di rango superiore, finisce 27 a 37, succede tutto nei minuti finali: Iandiorio, uno dei migliori tra i bianconeri, insieme a Paruscio, ha sul piede la palla del pareggio, siamo a pochi minuti dal fischio finale e si andrebbe ai tempi supplementari, sbaglia di poco, Losanna riparte, segna dalla parte opposta del campo e il match finisce. Un equilibrio che aveva fatto chiudere il primo tempo con i bianconeri in vantaggio di un punto. Un match di rugby vero, bello da vedere, dove Lugano dimostra di saper stare in campo e mettere in difficoltà Losanna, bianconeri che tornano a segnare belle mete, lontani parenti di quelli visti nelle ultime due uscite di campionato. La bilancia alla fine pende dalla parte dei romandi, capaci, più dei ticinesi, di sfruttare gli errori nei momenti cruciali del match. Una partita che era destinata a risolversi nei minuti finali, dove Lugano non ha saputo tenere alta la guardia, ha difeso male, non ha messo in campo la cura dei dettagli, necessaria per vincere partite di questo livello. C’è amarezza nello staff tecnico luganese, coach Borghetti aveva chiesto ai suoi di “fare la storia”, ovvero passare per la prima volta alle semifinali di Coppa. Aveva previsto il sistema di gioco di Losanna e dato le coordinate per disinnescarlo, qualcosa però è andato storto. Rimane la soddisfazione di una mischia che avanza contro avversari decisamente più pesanti, di un sistema di gioco che funziona e di una formazione competitiva nonostante le difficoltà di metterla in campo, per le ennesime numerose assenze, detto ciò, due mete che si potevano evitare, una su intercetto, l’altra direttamente da calcio di rinvio, pesano sullo score finale. Ora, tutti a riposo, si riprende a metà gennaio con gli allenamenti e a marzo con il campionato, questa è la storia di un match che non farà la storia del club, ma chi in campo è entrato, ha indossato la maglia di Lugano, con orgoglio e capacità, mettendoci cuore e passione avrà, certamente, qualcosa da raccontare. Questo è il rugby, ovvero la possibilità di essere noi a creare la storia e non la storia a creare noi… 15 Mazzi (Minisini), 14 Leonardi , 13 Legras, 12 Fiala, 11 Gianella , 10 Serventi, 9 Iandiorio, 8 Azzolini (Veluppillai), 7 Vettorel, 6 Agustoni ,5 Gianini (Zuger) , 4 Pellegrini, 3 Paruscio , 2 Scarfò , 1 Santarelli N.E:Alomia;Ottoboni; Marcatori: mete : 1 Legras ; 1 Azzolini Luigi diego(n.8) ; 1 leonardi trasformazioni: 3 Iandiorio calci piazzati: 2 Iandiorio Cartelli gialli:

  • Il Lugano dei record espugna Fribourg 17-18

    Risale all’8 novembre 2021 l’ultima sconfitta in campionato dei bianconeri. Che detta così dice poco, ma se si guarda l’arco temporale, più di un anno, è poco dire si tratti di un record. Con la sofferta vittoria sul campo di un coriaceo Fribourg, 17-18 il finale, il 2022 finisce con una impressionante striscia di vittorie e il primo posto in classifica ben saldo. Voleva questo ennesimo record, coach Borghetti e lo ha detto alla squadra prima del match, mettendo forse un po’ di pressione, ma l’obiettivo è centrato, zero sconfitte in campionato in tutto l’anno solare e ora si punta, sabato a Muzzano, al passaggio di turno in Coppa Svizzera, impresa mai riuscita in casa bianconera. Il risultato del match con Friborgo, sembra raccontarci di una partita tirata punto su punto, in realtà ha fatto tutto Lugano, complicandosi la vita e tenendo in gioco i padroni di casa. Scelte incomprensibili, come non trasformare in tre punti dei facili piazzati in mezzo ai pali, chiedendo mischia; mete non segnate, che sembravano già punti sul tabellone e una non data dall’arbitro per un precedente fallo, dai più non visto. Lugano parte bene, si installa nei ventidue avversari e poco dopo è già sul dieci a zero, poi una rocambolesca meta dei romandi nell’unico pallone in proprio possesso, dopo mezz’ora di gioco, carica Friborgo e da lì in poi cambia il match. I padroni di casa trovano coraggio e l’attacco bianconero si incarta in più occasioni. La partita si blocca, a testimonianza il 3 a 3 del parziale del secondo tempo, frutto di un piazzato per parte e da segnalare anche un facile calcio ai pali sbagliato dall’apertura di casa. Il rugby è anche questo, forse Lugano, dopo una lunga striscia di convincenti vittorie, per gioco e punteggio, ha un po’ staccato la spina, alcuni giocatori, nei ruoli chiave, hanno giocato molto sotto i propri livelli, altri , rientrati da infortuni, non sono nella forma giusta, poi c’è sempre l’avversario e oggi tutti vogliono ben figurare contro i primi della classe. Il campionato ora si ferma per tre mesi, poi sarà un altro campionato e inizierà una nuova storia. Borghetti lavorerà questa settimana sulla gestione del match e su un pensiero di gioco comune, sembra essere questo oggi ,il punto debole di Lugano, l’allontanarsi dal piano di gioco concordato, l’incapacità di trovare alternative e la gestione dei tempi e ritmi del match. Il rugby, lo ricordiamo sempre, per il coach luganese è come un’orchestra, non un esercito di soldati che eseguono ordini e a Fribourg, qualche stecca di troppo, non ha permesso di produrre la sinfonia voluta. Con questo spirito, da ritrovare, latente, ma nelle corde di Lugano, sabato si tenterà l’impresa di battere una compagine della Lega superiore, Stade Lausanne, con l’obiettivo dichiarato, di passare il turno in Coppa Svizzera e chiudere con il botto un anno straordinario. 15 Serventi, 14 Leonardi , 13 Legras, 12 Fiala (Mazzi), 11 Kleiner (Gianella), 10 Iandiorio, 9 Azzolini, 8 Azzolini, 7 Di Rosa , 6 Agustoni ,5 Gianini , 4 Pellegrini (Peri), 3 Paruscio , 2 Scarfò , 1 Santarelli N.E: Ottoboni;Minisini, schuemperli, Alomia, Velupillai Marcatori: mete : 1 Serventi ; 1 Kleiner trasformazioni: 1 Iandiorio calci piazzati: 2 Iandiorio Cartelli gialli: 1 Leonardi

  • LUGANO CHE SOFFERENZA! 09-03

    Finisce con un risicato 9 a 3 l’ultimo match del girone di andata del campionato di LNB tra Lugano e Albaladejo Losanna, neopromossa. Era nell’aria un certo lassismo, dopo le vittorie in trasferta contro le più quotate Zurigo e Basilea e nella testa quel sonoro 124 a 0 dell’ultimo match giocato a Muzzano con Albaladejo, tanto che in allenamento, in settimana, si è parlato più di attitudine che di tattica e tecnica, il rugby soprattutto e lo sport in genere, ci dice che non bisogna mai sottovalutare gli impegni e preparare il match, sempre, nei dettagli. La cronaca ci racconta di un Losanna che arriva a Lugano con la voglia di portare a casa la vittoria, mette fisico e pressione sui punti di incontro e mantiene il possesso della palla per gran parte del match. Lugano si innervosisce troppo, non riesce a segnare, anche se di occasioni potenziali ne ha avute, sterile in attacco, per fortuna buono in difesa, porta a casa comunque la vittoria e passa in secondo piano un fatto che altrimenti sarebbe stato festeggiato diversamente: finisce il girone di andata, i bianconeri non hanno mai perso e, tranne in questa occasione, hanno sempre ottenuto il bonus offensivo; hanno subito meno mete di tutti e segnato più di ogni altro; guardano tutti dall’alto della classifica, con la seconda a sette lunghezze. Piace a coach Borghetti questo senso di insoddisfazione della sua squadra nonostante la vittoria, ma fa autocritica per un piano di gioco poco chiaro, occorreva giocare con più calma, più semplicità, usare le contro ruck e dare maggiore serenità ai giocatori in campo, cosa che non è avvenuta. L’allenatore luganese fa del suo credo l’equilibrio, a volte le scelte di avere giocatori in campo al posto di altri non vengono del tutto comprese, ma è il bilanciamento dei quindici di partenza e di quelli che poi subentreranno, che crea l’alchimia giusta del gioco e spesso porta alla vittoria: per una serie infinita di motivi, oggi, in campo è mancato equilibrio e questa è una responsabilità dello staff tecnico. Tant’è la vittoria è comunque arrivata, a fatica, con sofferenza, senza mete, con gli avversari che festeggiavano come avessero vinto. Questo ricorda a tutti ,che Lugano ha la considerazione dei più forti, degli imbattili, e chi ci gioca contro vuole fare l’impresa, è un segno di rispetto, che deve caricare i bianconeri per il prossimo match, a Friborgo, tra due settimane, nella prima di ritorno, di un campionato che gioca buona parte della stagione da settembre a novembre, magie di una Federazione che non trova o forse nemmeno cerca, equilibrio nei calendari. In campo anche la seconda squadra di Lugano contro Bellinzona, ancora una sconfitta per un team che è sempre un cantiere aperto. Gli auguri, infine, di pronta guarigione a Simone Sabatino, un brutto infortunio che lo terrà a lungo lontano dai campi.

  • Lugano Vola e batte anche Basilea 07-31

    Partita spigolosa, fisica e dura, quella tra le prime della classe, la spunta ancora Lugano, che torna da Basilea con il bottino pieno, finale 07-31. Partono subito forte i bianconeri ,in meta con Legras, poi subiscono la fisicità di Basilea e nei pochi palloni giocati bene alla mano, trovano la meta del più quattordici ,con la quale si chiude la prima frazione di gioco. Borghetti chiede di fare meno errori, di giocare sull’asse, non accettare le continue provocazioni di Basilea e la confusione nei punti di incontro. Il gioco, continuamente spezzettato da un direttore di gara per nulla all’altezza del match e davvero non si capisce la designazione di una Federazione, che manda un arbitro alle prime esperienze nella partita più importante del fine settimana, mettendolo in chiara difficoltà, favorisce Basilea e Lugano non riesce a sbrogliare la matassa, innervosendosi troppo e giocando un rugby troppo lontano dai suoi standard. Sale però in cattedra la buona organizzazione difensiva bianconera, i luganesi iniziano a salire e placcare, respingendo sempre gli attacchi avversari, recuperano palla e finalmente giocano in verticale trascinati da un ottimo Blanc, chiudendo il match con ancora Legras e poi ,sul finire, con la meta del bonus del terza linea Azzolini che sfrutta la buona pressione del suo omonimo. In mezzo,una meta presa in una situazione rocambolesca, con l’arbitro troppo lontano dal gioco per vedere una serie di falli di entrambe le squadre in precedenza, toglie il clean sheet a Lugano, che, occorre dirlo, per come si è presentato a Basilea, con ancora numerosi assenti e altri giocatori in campo in precarie condizioni, raccoglie più di quanto obiettivamente sperato alla vigilia. Una squadra, quella bianconera, che quando accelera e gioca con semplicità, è bella da vedere e propone un rugby di movimento molto efficace, lo dimostrato le tante mete segnate e le poche subite. Per contro, la mancanza di continuità e di confidenza, che si crea solo giocando spesso con lo stesso compagno a fianco, limitano la potenzialità di una squadra, che, comunque, vola in testa alla classifica lasciando il vuoto tra sé e la seconda della classe. In campo anche il Team2 luganese che regge contro Basilea2 solo per metà del match, poi l’effettivo ridotto ai minimi termini, non permette di tenere fino alla fine il vantaggio accumulato e subisce la rimonta e poi il sorpasso dei padroni di casa, un peccato per quanto visto in campo. Domenica 6 novembre , a Muzzano, il derby ticinese tra la seconda squadra di Lugano e Bellinzona e il ritorno di Albaladejo Losanna in LNB, che sfiderà il team 1 di Lugano, altra partita importante di un trittico di alta classifica. 15 Serventi, 14 Leonardi , 13 Legras, 12 Gaggioni (Mazzi), 11 Minisini (Alomia), 10 Iandiorio, 9 Azzolini, 8 Azzolini , 7 Di Rosa (Zuger), 6 Agustoni ,5 Gianini , 4 Pellegrini, 3 Paruscio , 2 Blanc(Scarfò) , 1 Santarelli N.E: Sabatino; Buratti;Ottoboni; Marcatori: mete : 2 Legras ; 1 Minisini; 1 Azzolini Luigi diego(n.8) ; trasformazioni: 4 Iandiorio calci piazzati: 1 Iandiorio Cartelli gialli: 1 Gianini, 1 Leonardi

  • Zurich RU - Rugby Lugano 19-52

    Nella cornice dello stupendo impianto Utogrund di Zurigo, i bianconeri trascinati dalle ottime prestazioni di Pellegrini e Paruscio, tornano a casa con l’ennesima vittoria, finale 19 a 52. Il risultato visto così, sul tabellone, potrebbe raccontare di una facile e larga vittoria dei luganesi, ma così non è stato. Partita vera tra i due Club, dura, fisica e con buoni movimenti di gioco da entrambe le parti e in bilico fino al termine della prima frazione quando il rugby ci regala l’ennesima metafora della vita, il coraggio di fare una scelta: è ormai scaduto il primo tempo, l’arbitro concede una punizione sotto i pali, facile da convertire in tre punti e si andrebbe, a riposo, sopra di tredici. Capitan Serventi, sempre più convinto nella sua leadership e nelle capacità dei suoi compagni, sceglie di giocare una mischia, storicamente il tallone d’Achille del nostro Club. La mischia va avanti, il pallone esce quando la difesa arretra e proprio lui, Serventi, schiaccia in meta: il rugby si trasforma, da narrazione, in epica e sono diciassette i punti in più. Qui la partita si chiude, per gli avversari, a livello mentale. A metà tempo, Il capitano, ricorda, che in passato Lugano ha sempre sofferto il ritorno dei padroni di casa, ma oggi è diverso, nella testa c’è il coraggio di una scelta forte e decisa. Borghetti chiede di mettere cuore prima che tecnica, e Lugano, poco dopo, chiude il match. Due mete di troppo prese per superficialità e due lasciate per lo stesso motivo, con Gaggioni prima e Agustoni poco dopo, che perdono la palla soli già in meta. E poi c’è Blanc, ennesimo esordio in una squadra che non riesce mai a mettere in campo lo stesso quindici di partenza, che segna due mete e avanza con la mischia. Un bel sabato di rugby, un bel Club, Zurigo RU, accogliente e propositivo nel rugby giocato in campo, finalmente un terzo tempo di stampo rugbistico ,con entrambe le squadre insieme a festeggiare. Anteprima al match di LNB, la partita di LND tra il team 2 di Lugano e GRUEZI, franchigia, che raccoglie insieme i giocatori di tutte le seconde squadre del bacino zurighese. Un match altalenante, con Lugano che parte bene ma non segna, poi subisce tre mete in pochi minuti e infine, nel secondo tempo, rialza la testa ma è troppo tardi. Sorride però lo staff, per la prova del giovane Dobeson, ancora minorenne, che coraggiosamente placca tutto ciò che passa dalle sue parti, avanti così e anche la vittoria arriverà. Sabato tutti a Basilea nel match tra le prime della classifica, alla ricerca di altre emozioni forti, perché il rugby, come la vita, è solo questo: Azzolini, possente terza linea è schierato all’ala, in un rugby totale dove i numeri sulla maglia sono solo indicativi, chiede palla, in una chiamata, spesso, preparata in allenamento, Legras alza gli occhi, gli serve al piede un pallone nelle mani e Diego schiaccia trionfante in mezzo ai pali, questa volta, dalla narrazione alla poesia… 15 Legras, 14 Leonardi (Minisini) , 13 Serventi, 12 Gaggioni (Alomia), 11 Giannella, 10 Iandiorio, 9 Azzolini, 8 Azzolini , 7 Di Rosa, 6 Agustoni ,5 Gianini (Sabatino), 4 Pellegrini, 3 Paruscio (Scarfò), 2 Blanc(Zuger) , 1 Santarelli N.E: Schuemperli; Pisciotta;Ottoboni; Marcatori: mete : 1 Leonardi, 2 Blanc ;1 Legras ; 1 Serventi ; 2 Azzolini Luigi diego(n.8) ; 1 Gaggioni trasformazioni: 6 Iandiorio

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