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Lugano - La Chaux de Fonds 59 -10



Dopo più di quattro mesi, riprende, per i bianconeri, il campionato di LNB, un’assurdità relativa alla pianificazione dei campionati, che si dovrà certamente discutere con federazione e club. Arriva a Lugano la sempre ostica squadra de la Chaux de Fonds, che fa del rugby fisico il suo credo.

Sulla carta non ci dovrebbero essere problemi per i ticinesi, ma il campo racconta sempre un’altra storia e non si lasci confondere dallo score finale 59-10.

Non partono bene i bianconeri, contratti e molto distanti dal piano di gioco, che voleva una squadra matura, capace di gestire possesso di palla e territorio e gioco semplice per linee verticali. È accaduto tutto il contrario, con un primo tempo dove si sono visti più errori che gioco, dalle scelte, all’esecuzione di semplici passaggi. Per non farsi mancare nulla, intorno al ventesimo, la ciliegina sulla torta la mette Agustoni, che rimedia un cartellino rosso per un fallo di reazione, che si doveva evitare. Ulteriore tegola sui bianconeri quando lo score diceva 7 a 7. In inferiorità numerica per tutto il resto del match, i ticinesi si ricordano di essere i primi della classe e di come si giochi a rugby e soprattutto nel secondo tempo, muovono bene palla e mettono al sicuro il risultato, poi tutto riesce meglio fino al fischio finale. Coach Borghetti non si aggrappa all’alibi dell’uomo in meno o del lungo tempo in cui la squadra non ha fatto match e non nasconde la delusione per come il match é stato affrontato: per la differenza di classifica e valori in campo, tutto, a detta sua, doveva filare liscio e già nei primi venti minuti il match si sarebbe dovuto chiudere: un rosso che peserà su tutta la stagione, un infortunio da valutare e l’aver tenuto in partita i coriacei, ma modesti, avversari, non possono soddisfare lo staff tecnico luganese che, raramente, guarda solo al risultato finale. Ci sarà da lavorare duro in allenamento per arrivare, dopo la pausa di Pasqua, ad affrontare una lunga striscia di partite consecutive, su tutte il match con Basilea, diretta avversaria per la testa della classifica. In ultimo, un plauso, va fatto alla mischia chiusa, che non è mai arretrata, e ciò non era scontato, anche con un uomo in meno.


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