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Un debutto complicato della U16


MUZZANO, 21 settembre 2019 - L'obiettivo dell'anno era debuttare con la U16 nel campionato svizzero. Il traguardo è stato raggiungo in una giornata perfetta per giocare a rugby: sole, campo in condizioni ottimali e un avversario di valore come Zugo. Le premesse della squadra non sono però del tutto positive: alcuni assenti dell'ultimo minuto costringono a chiedere un prestito a Zugo per arrivare a 15 giocatori e la squadra viene lievemente rimaneggiata.

Come per tutti i debutti, non manca l'emozione, che mette i nostri subito in difficoltà. La pressione di Zugo si fa sentire dalle prime battute e i nostri ragazzi faticano ad applicare il piano di gioco degli allenatori (giocate semplici in attacco a trovare un varco veloce e una difesa che salga a fare pressione). La logica conseguenza è uno Zugo straripante che nel primo tempo mette a segno 10 mete, con i nostri ragazzi che vedono la meta avversaria solo in fotografia e giocano poco a rugby, prediligendo scelte individuali e spesso poco logiche rispetto al gioco che sono capaci di esprimere.

Nel secondo tempo, con qualche aggiustamento tattico e il richiamo a seguire il piano di gioco, le cose vanno meglio, probabilmente anche per la complicità di Zugo che, approfittando di un largo risultato per sperimentare e evitare infortuni, ovviamente lascia l'acceleratore. I nostri quindi prendono coraggio e trovano una meta che premia la loro voglia di giocare (che non è mai mancata). La partita è molto più equilibrata, ma con il passare dei minuti riprendono i vizi del primo tempo (piano di gioco ignorato, individualismi e scelte poco comprensibili). Così Zugo torna avanti, trova una nuova meta e costringe al giallo Gianella per placcaggio al collo che porta ad una loro seconda segnatura. Nonostante in 14 uomini, i nostri ragazzi non si perdono d'animo, anzi, tornando sempre ad applicare il piano di gioco, ritornano avanti e riescono pure a segnare in inferiorità numerica. Ancora una volta, sul finale, tutto viene nuovamente vanificato dal solito rugby individuale e personale e Zugo chiude la partita con la tredicesima meta, siglando il risultato di 12-89.

La squadra è chiaramente in una fase embrionale. Gli allenatori possono sicuramente essere soddisfatti di avere avuto a disposizione 14 giocatori (sarebbero stati 16 senza gli assenti all'ultimo minuto) tutti del club, senza aiuti esterni. Certamente il debutto per molti non è stato semplice e l'avversario forse troppo forte.Tuttavia le aspettative erano lievemente più alte, ad eccezione di alcuni giocatori, molti di loro si allenano e giocano insieme da almeno 2 stagioni e ci si attendeva una maggiore disciplina tattica. Difatti, gli allenatori hanno chiesto soprattutto in difesa di giocare con pressione, cosa che non si è vista, specialmente nelle fasi statiche (touche e mischia), consentendo a Zugo di manovrare con i loro forti trequarti in tranquillità e velocità e sempre sul piede avanzante. C'è quindi ancora tanto da lavorare, in primis gli allenatori devono probabilmente ancora trovare i ruoli giusti per alcuni giocatori e apportare correttivi tattici, ma soprattutto i ragazzi devono lavorare su sé stessi, giocando di più il rugby richiesto dagli allenatori e non il loro personale modo di giocare. C'è molto tempo davanti ed era solo la prima di campionato: appuntamento per sabato 28 settembre contro Morges sempre a Muzzano (ore 14:00).

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