Un movimento sportivo nasce e cresce con il lavoro svolto nel settore giovanile: per noi un investimento che questo ultimo fine settimana ha dato dei frutti interessanti
A pochi giorni dall'inizio del Test Match dove vedremo impegnate le maggiori squadra del pianeta ad affinare i loro schemi e a poche settimane dall'inizio del Sei Nazioni che punto si può fare del Rugby?
Gli esperti ci raccontano nei loro articoli e nelle loro interviste di un gioco più dinamico del passato, che ha subito un’evoluzione paragonabile con la rivoluzione calcistica degli anni 80 del secolo scorso ad opera delle squadre olandesi: un gioco globale quasi “senza” più ruoli; più spettacolare; più veloce e dove gli atleti non hanno più nulla da invidiare in completezza e prestanza fisica con quelli di sport simili. Ma cosa serve per arrivare alle nostre latitudini a questi risultati in uno sport povero di risorse? Viene da rispondere con il ritornello di una canzone per bambini “Mattone su mattone viene su la grande casa”.
È proprio così: se si vuole crescere bisogna avere uno sguardo che mira in alto, verso obiettivi elevati, e al contempo bisogna essere anche molto concreti e investire attraverso un lavoro serio. Lo si è visto accadere lo scorso fine settimana, con la prima squadra che ha vinto a Friburgo, contro un avversario di tutto rispetto, e anche con i ragazzi del nostro movimento giovanile che hanno iniziato a impilare i loro primi mattoni. Nella vicina Penisola sabato scorso infatti la Under 16 era impegnata con la franchigia che vede riuniti i propri atleti assieme a quelli degli Amatori Tradate, quelli degli Unni di Cassano Valcuvia e con i giovani dei Rosafanti ed è stata vista imporsi nei confronti delle Volpi Viscontee (ex Rugbybio) di Cusago per 25 a 17. In passato non sarebbe stato difficile uscire sconfitti in una competizione simile … ma il risultato “quasi” non conta. Era la prima di campionato e sappiamo che il percorso è ancora lungo (e non possiamo sempre rifugiarci nel preverbio “Chi ben comincia è a metà dell’opera” rischiando di nutrire delle false speranze) ma si sono viste cose interessanti: soprattutto si è potuto vedere per lunghi sprazzi del buon rugby e dei ragazzi contenti nel praticarlo nonostante l’intensità del gioco (ormai elevata) e la fatica.
Sempre durante lo stesso fine settimana, mentre la Under 14 ha goduto di una pausa di campionato, i giovanissimi dell’Under 12 hanno provato l'ebrezza della prima volta e questo nel campo di Cassano Valcuvia in un torneo triangolare. Nonostante la sconfitta i nostri “Bravi Ragazzi Luganesi” hanno fornito una prestazione più che dignitosa fornendo preziose indicazioni ai coach per indirizzarli verso una crescita proficua. Alla fine quello che conta è che ragazzi abbiano potuto godere del giocare assieme divertendosi passandosi tra loro un ovale per raggiungere assieme la meta: senza rendersi conto hanno iniziato a costruirsi la loro casa nel rugby.
Prima di concludere un pensiero va all’estremo della nostra Under 16: forza Giovanni ti aspettiamo in campo non appena ti sarai rimesso dal tuo infortunio al braccio.