Nonostante la vittoria sul campo, che è sempre quella che conta, e la meritata conquista della massima serie, dopo la rinuncia della scorsa stagione, la federazione non ha riconosciuto il merito sportivo di Lugano, appellandosi al fatto che i ticinesi non hanno schierato una seconda squadra nel campionato, principalmente per questioni economiche e di sicurezza dei giocatori. Ricordiamo che, dallo scorso anno, il regolamento prevede che entrambi i team 1 e 2 devono giocare nello stesso luogo uno prima dell'altro, va da se che andare a giocare dalle parti di Ginevra con due squadre, per almeno 5 partite, per Lugano sarebbe impossibile, se non partendo all'alba e sottoponendo i giocatori a sforzi che metterebbero a rischio la loro stessa sicurezza o partendo il giorno prima con insostenibili costi. Oltre al fatto che per raggiungere il numero necessario entrambe le squadre dovrebbero rinunciare alla panchina, o peggio far giocare alcuni atleti nei due match in programma, un pasticcio a cui IL DTN federale non sembra voler porre rimedio, se non penalizzando la società ticinese, che sinceramente non ne può più di questo trattamento. Ma non siamo solo noi a mettere in luce le falle dell'attuale sistema federale, è passata inosservata ai più, la lettera spedita dal designatore arbitri, Matt Sandell, da una vita nella squadra arbitri Svizzera, che si dimette in aperta polemica, come fece un altro tassello importante lo scorso anno, l'allora allenatore della nazionale maschile. E' davvero sotto gli occhi di tutti che le scelte del DTN che avvengono sempre senza tener conto dei reali problemi dei Club, e copiano modelli lontano dalla realtà elvetica, per cultura e numeri, stanno portando malumore generale e non vanno nella direzione di crescita e sano sviluppo del rugby nostrano. Citiamo ad esempio il fatto che nulla si fa sulla sicurezza giocatori, la svizzera è l'unica federazione che non obbliga i giocatori a presentare visita medica di idoneità al rugby; è l'unica federazione che non obbliga ad avere un medico a bordo campo per agire con immediatezza sugli infortuni; è una delle poche federazioni che permette ad un giocatore di giocare in due match successivi. E ancora, ad esempio, riguardo gli allenatori, riconosce valide le licenze conseguite all'estero del DTN e di tutti gli allenatori delle nazionali, ma non di quelli dei Club. Interpretazioni ad personam del regolamento che non solo non rispettano lo spirito del rugby ma in generale i criteri dello sport. Detto ciò si capisce meglio perché Lugano ,che crede nei valori del rugby , sia totalmente in disaccordo con la politica attuata dal DTN e in diverse occasioni lo ha fatto presente. Forse pensare che anche Il Rugby lugano, come ha dimostrato in campo, possa dire la sua sulla gestione del movimento svizzero, portando l'esperienza anche di dirigenti e giocatori che vengono da nazioni rugbisticamente molto evolute, porterebbe a quella contaminazione di idee e culture e ad una maggiore ricchezza del Rugby elvetico.
Dopo la doverosa premessa pensiamo al campo, si inizierà in casa il 24 settembre avversario Winterthur, bella squadra con cui Lugano ha sempre giocato con piacere.
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